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La Belle Dame de Saint-Merci

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Il titolo del dipinto di Edmund Blair Leighton si ispira ad un ambiente di corte altomedievale e i costumi sono quelli tipici delle corti altomedievali francesi dei secoli dal X al XII secolo.

 

 

Le dame (sono soprattutto sullo sfondo e non si vedono bene) e quella in primo piano soprattutto indossano l’abito tipico delle classi agiate del periodo suddetto. La dama con abito bianco indossa una tunica di fattura semplice con maniche strette ai polsi sopra la quale è indossato il bliaud, un tipo di abito indossato caratterizzato dalla gonna e dalle maniche svasate. In vita veniva portata una cintura che rispecchiava la moda francese altomedievale. La cintura fu un vero e proprio trionfo della moda francese, morbida e girata intorno alla vita, incrociata dietro, la cintura tornava sul davanti della figura per annodarsi con eleganza e con falsa negligenza verso il basso, risaltando la forma dei fianchi. Questo nodo metteva in evidenza la vita bassa ed era simbolo di eleganza, ma solo le dame di rango maggiore e le più ricche potevano permetterselo e questa tendenza moda era diffusa soprattutto nel sud della Francia; molte donne infatti continuavano ad usare la cintura che segnava la vita ed anche più pratica dal momento che permetteva di portare la piccola sacca nota anche come elemosiniera. I capelli erano raccolti in lunghe trecce abbellite da nastri intrecciati coi capelli e in testa poteva essere indossato anche un velo o delle piccole corone, ma questo solo le donne di sangue reale potevano permetterselo. Le dame giovani del dipinto rappresentate sullo sfondo sono vestite alla stessa maniera mentre le donne più anziane hanno il capo coperto da un velo.

 

 

I costumi maschili sono quelli tipici dei secoli dell’Alto Medioevo con tuniche per lo più corte, anche se non mancavano uomini che le portavano lunghe fino al polpaccio o poco sopra le caviglie; con orli magnificamente decorati. Le brache o calzamaglie erano tenute ferme in vita con un laccio inserito in una specie di coulisse, mentre ai polpacci erano tenute strette da lacci che partivano dalle scarpe e si intrecciavano. Se ne trova traccia anche nell’Arazzo di Bayeaux. I mantelli erano portati a scelta sia su di un lato che allacciati davanti sul petto.

 

La corte

Il termine corte non si riferisce alla corte principesca dove sollazzavano e vivevano i nobili nel Medioevo, facevano anche questo, ma non inizialmente. La corte deve il suo nome inizialmente ad una situazione che tutto è fuorché nobile. Inizialmente la corte, dal latino romano cohors, chors, o cors ed indicava anzitutto il cortile, il terreno adiacente alla villa; da questo significato derivò quello di gruppo d'animali o di uomini e successivamente ancora quello di parte della legione, di coorte [1]. In epoca medievale il termine divenne curtis ed era sempre legato alla terra agricola, in particolare all’insieme di terreni ed edifici adiacenti. Il sistema della curtis era oltretutto un sistema chiuso, caratterizzato nell’Alto Medioevo da fortificazioni poco rilevanti, altro non era che l'erede della villa romana, dominata da un signore o da un cavaliere che esercitavano un potere delegato dal concessore del beneficium e che tendevano a rimanere piuttosto isolati dai vicini. Con l’affermarsi delle monarchie europee però questo sistema cambiò favorito dal fenomeno dell’incastellamento e dal formarsi di alleanze tra i vari feudatari attraverso – soprattutto in quest’ultimo caso – politiche di natura matrimoniale. La corte, in particolare quella regia, divenne il luogo dove si concentravano non più solo i poteri legislativo, amministrativo, esecutivo, ma dove giungevano e da cui partivano trovatori, musici e scrittori raccontando ballate e storie e divenne anche il luogo dove la donna era il vero centro di un piccolo universo, dove essa vestiva alla moda con colori vivaci e sgargianti. La storia della corte e del sistema curtense sarebbe a dire il vero molto molto più lunga e dettagliata e non sarebbe pertinente trattare un tema storico sulla corte in una pagina dedicata alla storia del costume [2].

 

 

Fonti:

L’enciclopedia della donna, Fabbri Editori ed., 1963 pp. 516

http://www.treccani.it/enciclopedia/coorte/

http://www.treccani.it/enciclopedia/Corte

http://it.wikipedia.org/wiki/Corte

http://it.wikipedia.org/wiki/Corte_feudale

 

Note

[1] Unità tattica dell’esercito romano. Composta da un numero di uomini oscillante tra 300 e 600, in seguito alla riforma di Mario divenne il cardine della suddivisione operativa della legione, prima impostata su unità più piccole, i manipoli.

[2] Questo paragrafo ha soprattutto un ruolo semplificativo nel trattare la storia della corte medievale e altri approfondimenti saranno in futuro trattati nella home del sito.

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